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Costiera Amalfitana, “furbetti del contrassegno disabili”: un insulto alla dignità e un ostacolo alla giustizia sociale Provincia Provincia e Regione zonarcs 

Costiera Amalfitana, “furbetti del contrassegno disabili”: un insulto alla dignità e un ostacolo alla giustizia sociale

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime profonda preoccupazione e sdegno in merito ai recenti episodi di utilizzo improprio dei contrassegni per disabili nella Costiera Amalfitana, documentati dalla stampa locale e confermati dagli interventi della Polizia Municipale dei comuni di Minori, Maiori, Vietri sul Mare e Atrani.
L’abuso dei contrassegni riservati a persone con disabilità rappresenta un gesto gravemente antisociale, che va ben oltre la semplice infrazione del codice della strada. Si tratta, a tutti gli effetti, di una violazione dei diritti fondamentali di cittadine e cittadini che quotidianamente affrontano ostacoli fisici, sociali e culturali nel tentativo di condurre una vita dignitosa e autonoma.
Usurpare uno spazio riservato, appropriarsi indebitamente di un diritto che non spetta, significa non solo sottrarre un servizio essenziale, ma negare la persona nella sua vulnerabilità e nei suoi bisogni specifici. È un atto che rivela una preoccupante disattenzione verso il concetto stesso di convivenza civile e inclusione.
Plaudiamo all’azione vigile e determinata del Comando Associato della Polizia Municipale e del comandante Gianluca Ossignuolo, i cui controlli mirati dimostrano che è possibile coniugare fermezza e rispetto, sanzione e tutela. Ma crediamo anche che non bastino le multe: serve un’educazione civica diffusa, profonda, capillare. È compito delle istituzioni scolastiche, delle amministrazioni, dei media e della società civile riportare al centro del dibattito il valore della responsabilità collettiva e della solidarietà.
L’uso improprio di un contrassegno per disabili non è un espediente “furbo”, ma una forma di prevaricazione. Non si tratta di casi isolati: è la punta visibile di un iceberg culturale che tollera la furbizia a scapito dell’equità. È tempo di ribaltare questa narrativa e riaffermare che il rispetto dei diritti umani – anche nella forma più quotidiana, come il parcheggio riservato – è il fondamento di una democrazia matura.
In questa direzione, il nostro CNDDU ribadisce l’impegno a promuovere progetti didattici che mettano al centro l’educazione alla cittadinanza attiva, alla legalità, alla dignità umana. Insegniamo ai nostri studenti che ogni piccolo gesto può essere portatore di giustizia o di esclusione. Scegliere sta a noi.
prof. Romano Pesavento

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